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Una problematica che si è posta non di rado nella prassi attiene alla possibilità di ravvisare il dolo di lesioni volontarie nella condotta del medico che ometta di informare adeguatamente il paziente circa i rischi dell’intervento chirurgico a cui lo sottopone e circa le alternative praticabili: orbene, a riguardo la giurisprudenza ha escluso la configurazione del reato doloso allorquando il chirurgo esegua un intervento da cui derivino lesioni gravi e permanenti al paziente, in presenza di un consenso prestato sulla base di un’informazione non adeguata a comprenderne il rischio ovvero a consentire la valutazione di scelte terapeutiche choice, sull’assunto secondo cui la finalità curativa comunque perseguita dal medico deve ritenersi concettualmente incompatibile con la consapevole intenzione di provocare un’alterazione lesiva dell’integrità fisica della persona offesa, ferma restando tuttavia la possibilità di configurare il reato di lesioni colpose, qualora ne ricorrano i presupposti (Cass., Sez. V, n. 16678/2016).

Il soggetto attivo: può essere qualsiasi persona che rechi ad un’ altra persona una o più lesioni personali.

(In applicazione del principio di cui in massima la S.C. ha ritenuto immune da censure la decisione con cui il giudice di merito ha ritenuto la sussistenza dell'aggravante in questione nel distacco di parte del lobo di un orecchio, mediante morso).

Nel caso di specie, è stato ritenuto integrato il delitto di tentato omicidio nei confronti di un uomo che aveva colpito con un bastone di ferro più volte la vittima al cranio.

La causa di giustificazione non codificata del rischio consentito nell'attività sportiva non opera nell'ipotesi di lesioni personali cagionate nello svolgimento di una mera esibizione sportiva, trovandoci, in questo caso, di fronte advertisement una attività modellata sulla falsariga di una gara sportiva, ma, a differenza di quest'ultima, non disciplinata dalle regole stabilite dagli organismi di categoria, alla cui osservanza è ricondotta l'assenza di antigiuridicità del fatto.

Le pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili, diffuse anche in Italia a seguito del fenomeno immigratorio, costituiscono una grave e inaccettabile violazione del diritto alla salute e all’integrità fisica in quanto foriere di rischi e conseguenze pregiudizievoli sia fisiche sia psicologiche.

 Il reato di atti persecutori, chiamato anche stalking, viene punito dall’articolo 612 bis del Codice penale.  In questa guida spiegheremo…

Il reato di lesioni personali consente la remissione della querela? La remissione della querela è possibile soltanto nel caso di lesioni personali lievissime, che sono procedibili a querela della persona offesa.

Tanto perché tutta la normativa sopra richiamata mostra di considerare la “persona” non più destinataria di prestazioni etero-determinate, ma soggetto attivo e partecipe dei processi decisionali che lo riguardano; e perché appare ormai superata la visione del medico come depositario e detentore di una “potestà” di curare, check this site dovendosi invece inquadrare il rapporto medico-paziente (al di fuori di qualsiasi visione paternalistica) in termini di “alleanza terapeutica”, che veda entrambi i protagonisti impegnati a collaborare for every l’attuazione del diritto alla salute.

Non c’è tra le lesioni gravi la perdita di un arto il cui evento rientra tra le lesioni gravissime (anche perdere la mano di un arto superiore viene valutato come la perdita completa dell’arto perché, evidentemente, un arto superiore senza mano è inutilizzabile ed inutile.

​In questo articolo tratteremo i diversi punti che riguardano i delitti di “lesioni personali”, che cosa ci si tutela, chi è il soggetto attivo e chi il soggetto passivo, elemento soggettivo e condotta, tipologie di lesioni e malattia, conseguenze e fonti normative.

Sul punto sono poi intervenute, come è noto, le Sezioni unite (SU, 2437/2009), le quali hanno escluso la responsabilità del chirurgo – che abbia operato senza il consenso del paziente – sia sotto il profilo della violenza privata che delle lesioni volontarie, a fronte di un esito fausto dell’intervento. Le Sezioni unite, con la suddetta decisione, hanno attuato il sostanziale recepimento – in sede penale – della tesi civilistica della cosiddetta autolegittimazione dell’attività medica, “la quale rinverrebbe il proprio fondamento, non tanto nella scriminante tipizzata del consenso dell’avente diritto, come definita dall’artwork.

Il dolo della fattispecie incriminata nel comma 1, consistente nella coscienza e volontà della pratica di mutilazione, è di immediata evidenza quando l’intervento sia praticato in modo artigianale e o in condizioni igieniche precarie, non potendo in alcun find more modo ravvisarsi alcuna “esigenza terapeutica” nelle finalità che spesso accompagnano interventi di questo tipo: quali, for every esempio, try here la purificazione2.

L’aggravante sussiste anche qualora la funzione perduta possa essere vicariata gra­zie all’ausilio dell’arte medica, come advert esempio mediante l’applicazione di protesi peniene, o tramite il ricorso alle tecniche della fecondazione assistita, oppure, nel caso dell’

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